1 novembre 2011

Ho fatto la Zambonata!

Il 20 ottobre io e la Libia, all'unisono, ci siamo liberati. Se davvero o per finta, come tante volte la storia racconta, ancora poche righe e lo saprete.

Rispetto alla Libia me la sono cavata con un piccolo ematoma all'inguine sinistro e tre ore di fastidiose sensazioni. L'intervento di angioplastica per Ccsvi, che secondo il dott. Zamboni fa benissimo a chi ha la sclerosi multipla, non dà dolore ma neanche piacere: un catetere che entra nell'arteria femorale, sale con un palloncino fino a al collo, si gonfia e dilata le vene, un'ora per ciascuna (tre nel mio caso). Il tutto da sveglio e sentendo strani rumorini dietro le orecchie, senza potersi muovere né parlare. Unica gioia, degna di un film di Tarantino-Sorrentino: quando hanno inserito il catetere nell'arteria dalla radio accesa in sala operatoria (Lifegate) è partita Burning Down the House Talking Heads.

Per capire che effetto ha fatto l'intervento dovete sapere come stavo prima: Edss (scala di disabilità) = 7, e cioè sedia a ruote, due passi due col deambulatore, un occhio così così, leggera dismetria agli arti superiori (scrivo male ma guido con i comandi al volante), ridotta sensibilità alle mani, clono alle caviglie (scattini spastici buoni per suonare il charleston della batteria) e altre cose che sono affari miei.

E adesso, dopo 10 giorni, come va?

DIARIO POST-ZAMBONATA

IL GIORNO DOPO: Dormito benissimo, vado a pranzo in centro con amici. Solite difficoltà a salire in taxi, ma faccio da solo. Discreta dismetria (difficoltà) nel tagliare la carne. Pur avendo bevuto vino, non ho l'abbiocco pomeridiano.

UNA SETTIMANA DOPO: L'abilità con cambia (non faccio cose che prima non facevo), solita difficoltà nei trasferimenti (che, per i bipedi, sono i passaggi da e per la sedia). La forma generale è buona ma niente di eccezionale. Dello stesso parere è il fisioterapista.

SINTESI: E' finito il caldo e la routine è tranquilla, il che di solito mi fa stare meglio. Se non fa effetto, la cosa non mi disturba, avevo seriamente messo in conto questa possibilità. Mi accontento dell'unico certo, importante, immediato effetto positivo: non poter più pensare "forse, se avessi fatto l'intervento, starei meglio". Il (presunto) effetto che mi interessava di più non era tanto il leggero e temporaneo miglioramento, ma il rallentamento o arresto della malattia, cosa che - come già fu per l'interferone (7 anni di iniezioni) - non potrò mai verificare. Può anche essere che le stenosi (restringimenti, contorsioni) alle vene dilatate si siano già riformate. Lo verificheremo a fine novembre quando farò l'ecodoppler di controllo.

Nei prossimi mesi, se e finché sarà il caso, metterò un aggiornamento in fondo a ogni prossimo post. Che per fortuna parlerà d'altro.