1 dicembre 2011

Il dubbio e il placebo

Subito IL DIARIO POST-ZAMBONATA.

DOPO DUE SETTIMANE: Dal punto di vista della (dis)abilità sto come prima dell'intervento. Posso dirlo con l'esattezza di cui un bipede non sarebbe capace perché, come tutti i disabili, conosco esattamente i miei limiti. Non è che saliamo e scendiamo dalla macchina pensando ad altro, come fate voi bipedi, noi lo facciamo preparati, concentrati, come saltatori in alto prima della rincorsa. Se l'abilità è quella di prima, annoto che in queste due settimane non ho avuto momenti di stanchezza mostruosa, quella che non ti fa ragionare, che ti fa sentire il bisogno impellente di sdraiarti a occhi chiusi un'ora e ti fa odiare qualsiasi attività che non sia la ricerca del telecomando dello stereo. Nemmeno il raffreddore mi ha abbattuto, come fa di solito. Ma aspettiamo a dire di più: è finito il gran caldo, non ho finora avuto giornatone, sono tranquillo al lavoro e in famiglia. Questa buona forma, quindi, non è eccezionale e può avere cause diverse dall'intervento.

DOPO UN MESE: Non ho riconquistato alcuna abilità ma resta - e spero resista - il dubbio che per la fatica qualcosa sia cambiato in meglio. Il fisioterapista dice che mi alzo con meno difficoltà di prima, e me l'ha detto nel primo pomeriggio (ora di punta della fatica) subito dopo un pranzo al BURGER KING dove mio figlio festeggiava i 13 anni con tutta la classe, un bel casino. E dopo la fisioterapia sono tornato pure a lavorare. Eppure a casa non sono crollato esanime come spesso accade.

SINTESI: Non faccio cose diverse da prima ma faccio più spesso cose che di solito mi riescono solo la mattina quando sono fresco e riposato. In una parola, forse mi è aumentata la resistenza. Dico "forse" perché purtroppo, a differenza dell'abilità, non si può misurare. Ipotizzo che questa veno-dilatazione non c'entri nulla con la sclerosi multipla ma abbia un effetto dopante, tipo iperventilazione. Se ci ho azzeccato è un'ulteriore conferma che ho sbagliato mestiere.

Sto ben attento a non usare espressioni tipo "in effetti mi sento un po' meglio", che non vogliono dire un tubo e condizionano i malati spingendoli di qua e di là. L'effetto c'è solo se si riescono a fare cose che prima non si riusciva a fare o se si riescono a fare di più (il mio dubbio). Il resto è placebo, roba da medicina alternativa, che su di me non ha mai funzionato.

Dai medici alternativi sono andato perché, quando hai una diagnosi pesante, tutti si sentono in dovere di darti un consiglio, un indirizzo, snocciolarti casi felicemente risolti. Uno ti porta il libro della Kousmine e l’olio di girasole spremuto a freddo, uno il libro su come uscirne psicologicamente, uno ti spiega l’omeopatia, l’agopuntura e c'è perfino chi ha le pietre da mettere sul comodino per assorbire le energie negative. È inutile far presente che si è già seguiti da un paio di specialisti, tra l’altro dietro casa.

Libro della Kousmine, venti righe. Israele mai. L'olio di girasole spremuto a freddo l'ho assaggiato ma solo due cucchiai in segno di solidarietà con gli antifascisti del ventennio. Con l’omeopatia sono andato oltre. E' molto educativa sul rispetto del proprio corpo, che finalmente qualcuno considera globalmente e non a pezzetti come la medicina tradizionale. Infatti ti dicono: questo problema non ti è venuto per caso, dipende dallo squilibrio del tuo organismo, noi lo rimettiamo in equilibrio vedrai che ti passa! Discorso che fila e conquista. Poi ti congedano dandoti roba che, non facendo assolutamente nulla, non può farti del male. E se, come sempre succede, il male è transitorio o altalenante, ci torni felice di pagare e di raccontare che funziona. Di sicuro funziona sempre meglio con gli amici degli amici: "Gli avevano detto che non aveva speranze e adesso scia!".

Con l'agopuntura ho praticato per un anno il masochismo e ho smesso quando mi hanno spiegato che serve per convogliare le energie universali. Va bene gli aghi, va bene i 100 km a seduta (perché devi andare assolutamente da quello lì!), va bene pagare... ma dovere sentire anche questa spiegazione da Marvel, no è troppo.

Ho collezionato anche: due prove per le intolleranze alimentari, in cui alla fine mi hanno tolto il mais il pomodoro e 300 mila lire, e una visita fitoterapica che avrebbe dovuto concludersi con una denuncia ai Nas per esercizio abusivo della professione, truffa, evasione fiscale e vilipendio del congiuntivo.

La foto illustra il mio atteggiamento nei confronti della medicina alternativa.