1 novembre 2013

Ansgar e il problema della sabbia

La sedia da mare JOB
che si trova sempre più spesso nelle spiagge attrezzate
Questa estate siamo andati all'Isola del Giglio, quella della Concordia di Schettino. Abbiamo affittato una casa di fronte allo stabilimento, che disponeva di sedia JOB da spiaggia, perché la sedia a rotelle sulla sabbia proprio non va. La JOB è fornita gratis dalla pro loco: basta telefonare e te la fanno trovare dove vuoi.

La mattina faccio la passerella fino all'ombrellone e mi butto sul lettino. Quando inizio a star male per il sole mi ficco nella JOB e giù fin dentro al mare.
Facile? Un tubo: da e per la JOB, che è molto bassa, devo essere spostato di peso; poi bisogna trainarmi stile risciò e scodellarmi dentro l'acqua; finito il bagnetto, vado ripescato e tirato in secco - e in salita - fino all'ombrellone.

Per fortuna il vicino di ombrellone è un tedesco pieno di figli e senza la moglie, che ha lasciato a casa a covarne un altro. Mio figlio fa amicizia con il suo omologo berlinese, di nome Ansgar, che primeggia in tutti gli sport ed è una specie di Big Jim.
Risalire sul gommone senza l'aiuto dei tedeschi è complicato
Anche il padre non è male ed è anche molto gentileMi sorveglia e, appena mi approccio alla JOB, scatta con Big Jim e insieme si offrono, con poche e corrette espressioni inglesi, per il trasferimento fino all'acqua e ritorno.
Servizio eccellente. E ogni giorno che passa diventano più bravi che sembrano i meccanici della Formula 1. Mai una parola di troppo.

Alla fine raccomando a mio figlio:
- Se il tuo amico dovesse chiederti che cos'ho, ti prego di dirgli: "Chi, mio padre? Niente, è solo pigro".



[continua IN BATTUTACCE e VACANZE]


Flash dal mondo a rotelle
Il 27 aprile due degli ultimi quattro papi morti saranno fatti santi. Il motivo? Hanno fatto miracoli. Giovanni XXIII uno, Giovanni Paolo II due, senza contare quello che dice l'onorevole Biancofiore.
In mezzo ai due santificandi restano il primo Giovanni Paolo, per il quale la canonizzazione è improbabile non avendo neanche finito il periodo di prova, e Paolo VI, sul quale punto le mie cartelle cliniche. Grande scrittore di encicliche, che è genere di nicchia, non ha sfondato tra il grande pubblico per l'incapacità di pronunciare frasi a effetto e la scarsa fotogenia (vedi sotto). Con questi gravi limiti perfino il processo di beatificazione-consolazione si è arenato.

Anche il fotografo ha le sue responsabilità
Caro Paolo, cosa c'è più al passo con i tempi che chiamarsi come una banca o uno stadio?
Una sola cosa ti serve: un miracolo.
Allora mettiti sotto, che non vedo l'ora di cambiare il nome del blog in “conversioniarotelle”, di andare a Porta A Porta a schiaffeggiare Odifreddi e dai miei amici a dire: "Convertiti!"
E poi sono affetto da malattia neurologica: non ho arti da farmi ricrescere. Cosa che, chissà perché, nessun miracolo è mai riuscito a fare.